La Legge Acerbo, cioè la legge elettorale di Mussolini, prevedeva l'adozione di un sistema proporzionale con premio di maggioranza, all'interno di un collegio unico nazionale suddiviso in 16 circoscrizioni elettorali. A livello circoscrizionale ogni lista poteva presentare un numero di candidati che oscillava da un minimo di 3 a un massimo dei due terzi di quelli eleggibili (non più di 356 su 535, quindi); oltre al voto di lista era ammesso il voto di preferenza. Il risultato nel collegio unico era decisivo per determinare il modo di distribuzione dei seggi: nel caso in cui la lista più votata a livello nazionale avesse superato il 25% dei voti validi, avrebbe automaticamente ottenuto i 2/3 dei seggi della Camera dei Deputati, eleggendo in blocco tutti i suoi candidati; in questo caso tutte le altre liste si sarebbero divise il restante terzo dei seggi, sulla base di criteri simili a quelli dellalegge elettorale del 1919. Ai principi di quest'ultima ci si richiamava anche in un altro caso, per l'attribuzione di tutti i seggi, se nessuna delle liste concorrenti avesse superato il 25% dei voti.
Certo cambia, non è la legge di Mussolini, ma sicuramente è una legge molto che darà un premio eccessivo! Se il PD vuole governare che si prenda i voti di tutti gli italiani, se no rispetti le idee di tutti. Bersani andrà a Stella per chiudere la campagna elettorale, nel Paese di Pertini. Probabilmente si sta girando nella tomba! Vi regalo questa vecchia intervista fatta al Presidente più amato dagli italiani:
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